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venerdì 6 maggio 2011

Il problema non è la veglia, ma il Concordato - da www.metilparaben.it

C'è poco da fare: la Chiesa Cattolica non ammette l'omosessualità.
Ragion per cui, il fatto che la curia di Palermo abbia vietato di celebrare una veglia di preghiera per le vittime dell'omofobia non mi sorprende neanche un po'.
Anzi, vi dirò di più: se la Chiesa fosse quello che dovrebbe essere, ovvero un'aggregazione privata -e quindi autofinanziata- di persone che vogliono seguire tra loro determinate liturgie, la reputerei liberissima di escludere dai loro ranghi non solo i gay, ma anche quelli coi baffi a manubrio, i fumatori di pipa, i ballerini di liscio e i guidatori di utilitarie.
Il problema vero non è che la curia si rifiuti di pregare per gli omosessuali, ma il fatto che essa, in quanto espressione della Chiesa Cattolica, sia titolare di un'indiscutibile rilevanza pubblica -con annessi cospicui finanziamenti di vario genere- che le piove addosso dritta dritta dal Concordato.
Il punto, dunque, mi pare questo: lasciamo pure che le associazioni private escludano chi vogliono loro, ma facciamo in modo che esse rimangano esclusivamente, per l'appunto, private.
Fatela lo stesso, la veglia per le vittime dell'omofobia, anche perché nessuno ha il monopolio della religione, e non credo che qualcuno possa essere definito meno credente solo perché pratica la propria fede al di fuori di questa o di quell'altra organizzazione: però, quando l'avrete fatta, vedete di tornarvene a casa senza dimenticare che il nocciolo della questione è l'abrogazione del Concordato.
Dopodiché, ognuno faccia pure i cazzi suoi.

domenica 1 maggio 2011

Chiarelettere - "Wojtyla segreto" - di Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti - tratto da Xaaraan - il blog di Antonella Beccaria



Qualche giorno fa si segnalava lo speciale di Micromega Karol Wojtyla – Il grande oscurantista, pubblicato in vista delle celebrazioni del 1 maggio per la beatificazione del papa polacco. Anche la casa editrice Chiarelettere ha fatto uscire nel frattempo un libro in argomento. Si tratta di Wojtyla segreto. La prima controinchiesta su Giovanni Paolo II (il cui booktrailer si può vedere sopra), scritto dal giornalista Ferruccio Pinotti e dal vaticanista della Stampa Giacomo Galeazzi:
Il pontefice polacco che la Santa sede sta per proclamare Beato assume una nuova luce attraverso il racconto [di] un viaggio tra Ior, Solidarnosc, scandali finanziari e crisi geopolitiche, da cui emerge un Wojtyla capace di muoversi come un antico monaco-guerriero in battaglia contro l’ateismo di Stato e al contempo come un modernissimo predicatore. Un fondamentale «asset» atlantico durante la guerra fredda. Per oltre trent’anni gli organi di polizia polacchi spiarono ogni movimento e discorso di Karol Wojtyla. Usando anche preti infiltrati per entrare nelle sue stanze. Ora i documenti su questa attività sono finalmente desecretati. Da queste carte inedite compilate dagli uomini del regime di Varsavia incaricati di sorvegliarlo, pedinarlo e controllarlo, emerge una nuova immagine di Giovanni Paolo II. Dal primo giorno di sacerdozio fino all’ascesa al pontificato. Nel piano strategico di Karol Wojtyla, di fronte al rischio dell’Est totalmente scristianizzato occorre mobilitare qualunque risorsa, convogliare tutti i canali di sostegno economico, anche i più imbarazzanti, verso le organizzazioni che oltre cortina si battono per la sopravvivenza dell’identità cattolica. C’è una sfida mortale in atto, Wojtyla lo sa e si dà da fare per vincerla. A ogni costo. L’importante non è da dove arrivano i soldi ma dove sono diretti. Il libro rivela sia tratti inediti del Wojtyla personaggio pubblico e vero uomo politico sia aspetti finora mai scritti e legati alla sua vita privata, prima in Polonia poi in Vaticano.
La prefazione, scritta da monsignor Domenico Mogavero (vescovo di Mazara del Vallo e presidente Cei per l’immigrazione, oltre che postulatore per la causa di beatificazione di don Pino Puglisi), può essere letta qui.