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domenica 11 settembre 2011

Spread & spritz

Quali segni lascerà questa (ennesima) crisi economica sulla nostra quotidianità?
E' una di quelle domande che qualcuno potrebbe porsi in un momento di totale noia. Uno di quei momenti che può nascere inaspettato perche all'ultimo è saltata la giornata al mare piuttosto che l'uscita con la ragazza o gli amici. Insomma uno di quesgli istanti inattesi in cui ci si ritrova soli con sè stessi e ascoltando una notizia per la prima volta dall'undici settembre di 10 anni fa ci si spreca in una riflessione.
In questi giorni di turbolenze finanziarie va in scena, forse in pochi se ne accorgono, una buffa gag domestica giocata sulla sostanziale insofferenza con cui il cittadino qualunque reagisce alle altisonanti preoccupate e (più che fondatamente) catastrofiche dichiarazioni di default, di fallimentari indici mibtel di bond tedeschi (forse ottimi con crauti, birra e salcicce?) e di spread, quest'ultimo il più delle volte confuso con lo spritz di metà pomeriggio.
"Bruciati X miliardi in Borsa" dice allarmatissimo il giornalista finanziario in televisione, mentre il cittadino qualunque già cambia canale in cerca di un Grande Fratello o almeno di una Paperissima Sprint. Non ce pò fregà de meno insomma.
Qualche sussulto preoccupato lo si leva solo quando in televisione o su un giornale (utilissimo il trafiletto divagatore sulla Gazzetta dello Sport) parlando un attimo più terra terra ci allertano dell'(ennesimo) aumento delle tasse programmato nella manovra finanziaria.
Una manovra cambiata più spesso dell'allenatore del Palermo ma che conserva il suo leit motiv nella certezza che si aumenteranno le tasse.
In quel momento qualcosa in noi si muove.
Capiamo che il cetriolo globale di tremonti-guzzantiana memoria ci colpirà ancora.
Capiamo tutto e finalmente ci incazziamo.
Un pugno sulla tavola imbandita.
Un telecomando lanciato (non troppo violentemente) sul divano.
Un vaffa a Silvio.
Ecco. La nostra rivoluzione è fatta.
Appena in tempo per il posticipo della domenica sera.  


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