Oggi la nave San Marco della Marina militare italiana ha attraccato al porto di Taranto con il suo carico di 547 nordafricani provenienti da Lampedusa.
Un operazione che si inserisce in un ambito di azioni più articolate che chiama in causa anche altre realtà pugliesi, come Bari e Barletta, a dare il proprio contributo a questa emergenza umanitaria.
I 547 sono destinati alla tendopoli allestita a tempo di record a Manduria, presso quello che, tecnicamente, viene definito un CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione).
Sono gli ex 'Centri di permanenza temporanea ed assistenza', strutture destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione.
Detti centri si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle Forze dell’ordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari.
Quindi parliamo di una struttura con una finalità temporanea.
Ma è già (e proprio) sulla natura della tendopoli si registrano le prime dolenti note.
Si deve prendere atto di uno stato di allarmante confusione sul punto.
Il sottosegretario agli Interni Mantovano parla di CIE.
Gli assessori Regionali alla attuazione del proramma Fratoianni e alla Protezione Civile, Amati, con l'impicito avvallo della Prefettura di Taranto, contestano Mantovano e parlano di un vero e proprio Centro di Prima Accoglienza (CPE).
Una struttura tipo quella di Lampedusa improntata quindi ad una funzonalità più stabile e duratura nel tempo.
Ovvimente comprensibile che in una situazione di emergenza l'esigenza primaria sia quella di dare risposte al problema.
Ma le amiguità della politica potrebbero nasconderci la realtà di un centro di prima accoglienza in pianta stabile a due passi da casa.
Con tutto il seguito di problematiche che ne conseguono e che abbiamo visto drammaticamente materializzarsi a Lampedusa.
E sapere da subito e con chiarezza con che tipo di nuova realtà ci si debba confrontare nei prossimi mesi pare il minimo che si possa pretendere.
Il luogo, fino a ieri, non era per nulla sicuro, non è sorvegliato. Io, tranquillamente, mi sono addentrato all'interno del campo, senza che nessuno mi dicesse nulla. Sono entrato aggirando il blocco. L'altra questione è che il Governo ha creato un CIE, ma ieri hanno assicurato a Fratoianni che da CIE sarebbe diventato un CPA, ma questa è una voce di corridoio. La regione chiederà per iscritto questa trasformazione. Credo però che il Governo, pressata dalla Lega, non farà questo passo.
RispondiEliminaMassimiliano